Nascita

Quando il bambino è pronto per la danza della nascita, la madre, custodita e accompagnata dal padre e dalle figure di sostegno che desidera, si prepara ad accogliere, lasciandosi attraversare dall’energia travolgente delle doglie e seguendo il ritmo incalzante delle onde che l’accompagneranno all’incontro con il suo piccolo. Questo momento di apertura alla vita necessita di cura, rispetto e fiducia affinché tutto accada in armonia e divenga un’esperienza di trasformazione positiva per l’intera famiglia.

Nascita in casa

Quando durante la gravidanza, grazie ad un’assistenza ostetrica continuativa, si consolida la salute della mamma e del bambino, l’evento della nascita può essere custodito, nella sua sacralità e nella sua fisiologia, in piena sicurezza, all’interno delle mura domestiche.

Il percorso che porta alla nascita in casa inizia molto presto, così che si possa instaurare fin da subito una relazione di fiducia e rispetto tra la famiglia e l’ostetrica, e che l’accompagnamento sia personalizzato e unico, anche al fine di prevenire e individuare l’insorgere di eventuali fattori di rischio. Due ostetriche accompagnano la famiglia durante il parto in casa e restano reperibili in qualsiasi momento a partire dalla 37° settimana di gravidanza alla nascita, per poi continuare a sostenere l’adattamento della nuova famiglia fino ai primi 40 giorni dopo il parto.

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Travaglio a domicilio e accompagnamento al parto in ospedale

Se il luogo che si è scelto per accogliere il proprio bambino è l’ospedale, la coppia può sentire il desiderio di trascorrere in casa, insieme alla propria ostetrica, la prima parte del viaggio verso la nascita.
Per questo tipo di percorso sono previsti degli incontri in gravidanza, finalizzati alla costruzione di una relazione di fiducia tra l’ostetrica e la coppia, fondamentale per contribuire a solidificare salute nella famiglia e a riconoscere risorse utili per vivere al meglio la nascita. 
L’ostetrica è reperibile per l’inizio del travaglio di parto. Il suo supporto e la sua supervisione clinica donano alla coppia la possibilità di vivere tranquillamente in casa le prime contrazioni fino al momento in cui il travaglio diventa attivo. 
La possibilità per l’ostetrica di accompagnare la coppia in ospedale e restare al loro fianco anche in sala parto, dipende dai protocolli adottati dalle diverse strutture ospedaliere e, in questo preciso momento storico, dalle normative anti COVID-19 vigenti.
L’ospedale in cui si è deciso di partorire viene messo a conoscenza della volontà di avere la “propria” ostetrica al parto in modo da rendere fluida la collaborazione una volta arrivati in sala parto. 
Dopo le dimissioni, le visite ostetriche continuano a domicilio per sostenere la neomamma e il suo bambino nell’adattamento. Se la coppia opta per le dimissioni precoci dall’ospedale i controlli clinici a mamma e bambino vengono continuati in casa.

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Diagnosi di travaglio

È molto frequente sentirsi chiedere “Quando è il momento giusto per andare in ospedale?”. Il travaglio di parto inizia spesso in modo lento e graduale per dar tempo alla madre di adattarsi al cambiamento. La fase iniziale, chiamata fase prodromica, è un tempo in cui il corpo, ma anche la mente e il cuore, si preparano all’incontro con il bambino. Questa fase non necessita di specifici controlli clinici quindi si può tranquillamente restare a casa fino al passaggio nella tappa successiva. Fare diagnosi di travaglio significa riconoscere il momento in cui il travaglio entra nella sua fase più attiva. L’ostetrica osserva, palpa, ascolta, visita e coglie i segni che le permettono di decidere insieme alla famiglia il momento migliore per spostarsi in ospedale.

Affinché questo avvenga è necessario che l’ostetrica sia reperibile per la famiglia in qualsiasi momento.

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